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I sigari, essendo dei prodotti naturali, vanno
conservati in modo corretto: il luogo ideale è quello con una
temperatura tra i 18 e i 21°C e un tasso di umidità relativa tra
il 70 e il 73 %.
Il tabacco prodotto nelle isole dei Caraibi, infatti, cresce e viene
lavorato in aree geografiche con una temperatura, oltre i 25°C, e
un umidità relativa oltre il 65%, costante durante tutto l’anno.
Per questo motivo i sigari dal momento della produzione al momento
della vendita nelle tabaccherie specializzate, affinché non vengano
modificate le qualità organolettiche del tabacco, devono essere
sempre tenuti ad una temperatura che oscilla tra i 16 e i 20 °C.
I sigari, una volta acquistati, dovranno essere conservati alle
stesse condizioni, è quindi necessario, che essi vengano conservati
in contenitori a tenuta ermetica, lontano da fonti di calore, in uno
dei punti più freschi della casa.
E’ possibile conservare i sigari anche nelle loro scatole di legno
di cedro, inserite in sacchetti di politene, in modo da evitare
l’evaporazione, e spruzzare un po’ di acqua nel sacchetto prima
di inserirvi la scatola. |
Se si comprano sigari sfusi, questi possono essere conservati in un
sacchetto ben sigillato (è fondamentale usare un sacchetto a tenuta
ermetica, stando attento a far uscire del tutto l’aria in eccesso
prima chiuderlo) nello scomparto della verdura del frigorifero, ma
bisognerà usare l’accortezza di tirare fuori il sigaro una
mezz’ora prima di fumarlo. Il metodo, forse migliore, è quello di conservare i sigari in un
umidificatore (Humidor), ossia una scatola realizzata con vari tipi
di legni pregiati, rivestita all’interno in legno di cedro
caraibico o spagnolo, di varie forme e dimensioni, al cui interno vi
è un contenitore in cui verrà inserita dell’acqua distillata che
evaporando lentamente creerà le condizioni ideali (che potranno
essere controllate grazie ad un igrometro, presente all’interno
della scatola).
E’ importante ricordare che l’umidificatore consente di regolare
soltanto l’umidità, non la temperatura, quindi occorre sistemarlo
in un luogo adeguato; poi assicurarsi che il coperchio si chiuda
perfettamente.
Per chi desidera fumare anche lontano da casa, ci sono in commercio
umidificatori da viaggio in legno o in pelle, o addirittura delle
valigette con speciali scomparti per sigari con mini umidificatori
incorporati.
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I sigari non vanno mai esposti alla luce diretta del sole o alla
brezza del mare, ma soprattutto devono essere protetti da
temperature troppo alte o basse.
Al di sotto del 68% di umidità relativa, un sigaro si seccherà
lentamente, disidratandosi, e perderà gli “oli” vegetali
essenziali, con una diminuzione di sapore e aroma.
A 74% e oltre, le molecole organiche si frammenteranno “fuori
ordine”, generando sapori indesiderati. A 80% e oltre si creano
fenomeni di muffe.
Vediamo le conseguenze che può subire un sigaro non osservando
queste regole:
TEMPERATURA ECCESSIVA
- possibilità di sviluppo del terribile
tarlo: il "bicho"
- secchezza e fragilità delle foglie
- inconsistenza al tatto
- tiraggio eccessivo
- fumo caldo e acre
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TEMPERATURA INSUFFICENTE
- sfogliazione quando tornano a temperatura
normale
- aumento artificioso della umidità
relativa
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UMIDITA’ ECCESSIVA
- formazione di muffe
- consistenza sgradevole al tatto
- rigonfiamento della tripa con pericolo di
cricche sulla capa
- corpo impastato con difficoltà di
tiraggio
- spegnimenti incongrui e fumata fastidiosa
- fumo pesante e forte
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UMIDITA’ INSUFFICIENTE
- perdita di elasticità
- diminuzione di sapore e aroma
- combustione irregolare
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Fabio Apriletti
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