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XX
Campionato Austriaco -
Lienz 03.05.08 - Parte
Tredicesima |
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Più
che le fasi di Gara, abbastanza normali e ripetitive, è
interessante narrare il dopo. Ottantotto
concorrenti in Gara, pronti via alle due ore è rimasto in Gara
solamente Mauro Cosmo e i membri della sua squadra si fanno dare la
Classifica individuale per vedere quanto Mauro dovrebbe fare per
consentire al Fenice di vincere la Gara, dopo qualche minuto viene
da me Marcello Guerra del Fenice a dirmi che dai conteggi fatti da
loro risulta che il podio del XX Campionato Austriaco recita:
1- Fenice Pipa Club Venezia
2- Calumet Pipa Club Cornuda
3- Legio Pratoria Pipa Club Roma |
Mi
passa il foglio con la classifica individuale, rifaccio i conti e
confermo, abbiamo 8 minuti di vantaggio sul Club polacco che dunque
è quarto, restituisco la classifica. Tutti Felici e giulivi del
piazzamento di prestigio ci sorbiamo la premiazione individuale con
Santa Pazienza ed anche tolleranza visto il criterio di assegnazione
dei premi decisamente singolare, noi abituati al sistema
italiano/spagnolo con il concorrente che arriva al tavolo e sceglie
siamo rimasti un po' sconcertati, ma paese che vai usanze che trovi.
Carlo è arrivato 6° e come premio ha avuto una Butz-Coquin datata,
io sono arrivato 22° e come premio ho avuto un porta pipe in
compensato verniciato. |
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Dopo
il Fenice ed il Calumet tocca a noi, ci prepariamo a saltare sul
palco come un solo uomo quando come terzo classificato viene
chiamato il club polacco, ovviamente siamo rimasti pietrificati
sulle sedie. Finita la premiazione sono andato al tavolo della
Giuria ed ho chiesto di vedere la classifica, non so se facessero
finta di non capirmi o non mi capissero veramente, sta di fatto che
dopo 5 minuti mi sono alterato, ho smesso di chiedere, ho spostato
il tizio che stava al computer e gli ho sfilato da sotto il mouse i
fogli stampati con le classifiche, una rapida occhiata ed ho capito
tutto. |
Due
nostri tempi, il secondo ed il terzo, erano stati sostituiti con il
quarto ed il quinto mentre i due migliori erano stati assegnati al
Berghem invece che a noi, che alla fine eravamo addirittura arrivati
5°. Controllo la classifica individuale e scopro che Nicola Rizzi e
Salvi Marcello sono ora segnati come Berghem (ma in quella che mi
aveva passato Guerra erano regolarmente segnati come Roma), in
questo modo ci sono state sottratte quasi due ore dal tempo di
squadra.
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Vado dal Presidente del Club organizzatore e spiego che
c’è stato un errore, sorride ed allarga le braccia, che stupido
gli ho parlato in italiano nella foga, lo rispiego in inglese,
sorride ed allarga le braccia, niente inglese, con pazienza
provo a spiegarlo in francese, sorride ed allarga le braccia. Comincio a
ad avere ho la netta
impressione che faccia finta di non capirmi, tento ancora “Usted
habla espanol ?” sorride ed allarga le braccia.
Prendo il foglio della classifica,
una penna, faccio un cerchio attorno al nome di Nicola Rizzi,
traccio una freccia dalla casella del Berghem a quella della Legio, “Rizzi fur Roma”,
ripeto con il mio
nome ed un’altra freccia dal Berghem alla casella della
Legio “Salvi fur Roma”. |
Quel “fur”
qualcosa muove perché lo vedo sbiancare e corre verso il tizio al
computer, parlano fitto un quarto d’ora, ovviamente in tedesco,
con me appollaiato sulle loro spalle, intanto i polacchi osservano e
sicuramente capiscono tutto, intanto al tavolo della Legio vengono
portati premi supplementari, financo un borsello portapipe della
Davidoff, si profondono in scuse ma a me non interessa molto, io
voglio il terzo posto conquistato sul campo. Dopo mezzora si
arrendono e modificano la classifica mettendoci al terzo posto, con
8 minuti di vantaggio sui polacchi, i quali nel frattempo, zitti
zitti se ne sono già andati con il Trofeo e le Medaglie. |
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Tutto
questo è avvenuto mentre gli altri bellamente si abbuffavano al
buffet tirolese e quando io arrivo al tavolo stanno già finendo di
mangiare, afferro un piatto al volo e vado a riempirmelo, mangio in
fretta e Carlo ed io ci catapultiamo in albergo per pagare visto che
la mattina successiva vogliamo partire molto presto. Incappiamo in
un curioso problema, il gestore dell'Hotel, anche lui monolingua
tedesca, con il foglio della prenotazione sottomano, che recita
"180 euro per tre stanze" cerca di farci pagare 540 euro,
cioè 180 per tre facendo finta di non capire che il 180 era già il
totale di tre stanze. |
Faticosamente
risolto anche questo problemino tornaimo al volo a Lienz dove ci
aspettano gli altri per cercare di passare una piacevole serata.
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Marcello
Salvi
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