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Bonate
Sopra Gara
Interna Berghem 26
Ottobre 2007 - Parte Prima |
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Ore
04.00, estraggo un Garibaldi dalla sua scatola verde e lo trancio
esattamente in due con il taglia sigari, poi metto le due metà nel
taschino della camicia. Un rituale è un rituale e va preservato.
Sorpresa ! Quando alle 04.20 esco dal portone vengo investito da una
raffica di aria calda, ed io che avevo messo su la sciarpa ed il
cappelletto in pile del Paris Saint German. La 205 sonnecchia sotto
gli alberi del parcheggio condominiale dove eccezionalmente l'ho
parcheggiata la sera prima per comodità. Non mi andava di lasciare
la Clio nuova per due giorni in un parcheggio sterrato all'aperto.
Alle 04.25 giro la chiave. La vecchia fedele tossicchia, sputacchia,
ci prova ma si spegne.
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Riprovo. Questa volta tiro l'aria, quel
pomello che nelle macchine moderne non esiste ormai più e serve per
arricchire la miscela nelle partenze a freddo. Rigiro la chiave, il
motore nicchia, ritossicchia e risputacchia ma tiene e non si
spegne, lo lascio girare un po' e gradualmente riduco l'aria, sembra
possa farcela ma per precauzione tiro appena il pomello e lo lascio
così. Prendo i due mezzi sigari, uno lo metto sul cruscotto,
l'altro in bocca e lo accendo con il turbo fiamma d'ordinanza.
Ingrano la prima, apro il cancello con il telecomando ed inizio il
mio viaggio verso il Pastine, ai più noto come Aeroporto di
Ciampino, perché a Roma tutto deve sempre avere almeno due nomi.
Melius Abundare ! |
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Sul Raccordo la cosa si presenta sotto una nuova
luce, e non è quella dei lampioni, la Tippetemobile non va come
dovrebbe, la raucedine al motore non è passata, superare i 90 è
una pia illusione. Alla Romanina, in piena velocità si spegne e
subito dopo si riaccende da sola. Sullo svincolo dell'Appia lo rifarà.
Quando esco dal tunnel in direzione Ciampino tiro un sospiro di
sollievo, il Parcheggio è a 600 metri ed è tutta pianura, se anche
mi mollasse adesso l'avrei comunque sfangata. Alle 04.55 spengo il
motore dopo averla sistemata nel parcheggio prenotato. |
A malincuore
devo dirmi che forse questo è l'ultimo viaggio di questo tipo che
facciamo insieme, troppe volte in 25 chilometri mi ha dato la
sensazione che mi avrebbe piantato da un momento all'altro. La
navetta parte puntualmente alle 05.00, tutto si svolge secondo
programma ed alle 07.45 sono sul piazzale esterno dell'Aeroporto di
Orio in attesa di Piero che giunge poco dopo con la figlia e tutti
insieme si va a fare colazione. Intorno
alle 9 facciamo rotta su Bergamo Bassa dove passiamo a trovare
Angelo sul lavoro, ci fumiamo un Toscanello alla Grappa
passeggiando sotto la pioggia fin quando da pioggerella diventa più
fastidiosa ed allora dirigiamo nuovamente su Bonate a trovare il
Conte e Danilo nelle loro botteghe.
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Prendiamo un aperitivo al
Circolo e visto che tra una cosa e l’altra si è fatto mezzogiorno
passato ci buttiamo nel ristorante lì di fronte e tra una farfalla
al salmone ed un cotechino con la polenta si fa il primo pomeriggio
e Piero mi accompagna in albergo per un po’ di riposo mentre lui
sbriga le ultime faccende organizzative, ripasserà alle 17. La
camera è graziosa, c’è anche il balcone, peccato che dalla
finestra si veda un tir parcheggiato la faccia di Fisichella alta
due metri. Ora fate ben attenzione !
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Alle 16.30 dopo un riposino ed
una sistemata scendo al bar dell’albergo a farmi un cappuccino ed
informo la ragazza alla reception che la sera farò sicuramente
tardi, chiedo dunque se c’è una procedura apposita, in genere nei
paesini gli alberghi ad una certa ora chiudono. La ragazza mi da la
chiave del portone posteriore e mi mostra dove si trova, mi dice che
mi lascerà la chiave della camera sul bancone della reception dove
potrò prenderla dopo essere entrato dal retro. Preso nota ? OK !
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Marcello
Salvi
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