I prodotti in commercio vengono distinti, ai fini impositivi, nelle seguenti categorie:
Tali prodotti, accomunati nella più generale categoria dei tabacchi lavorati, sono gravati da diverse imposte:
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l' IVA, che è pari al 20% del prezzo di vendita al pubblico al netto dell'IVA stessa;
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L'imposta di consumo, più comunemente detta accisa, correlata al prezzo di vendita al pubblico, varia in relazione alla categoria del prodotto.
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il dazio, che si applica solo qualora i prodotti provengano da paesi situati fuori dalla Unione Europea.
Possiamo quindi dire che il prezzo finale di vendita al pubblico di un prodotto risulta dalla somma di più componenti, quelle fiscali sopraccitate alle quali si aggiungono l' aggio del rivenditore, nella misura fissa del 10% del prezzo, e la quota di spettanza del produttore.
Facciamo un esempio per chiarire quanto detto. Se consideriamo, per le sigarette, un prezzo pari a
1 euro avremo, con i valori arrotondati, che:
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58,5
centesimi verranno versate nelle casse dell' erario a titolo di accisa
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17
centesimi andranno, ugualmente, allo Stato per il pagamento dell' IVA
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10
centesimi ricompenseranno il rivenditore
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14,5
centesimi costituiranno l' incasso per il produttore
Quindi
nel caso di un tabacco che costi 10 euro la latta 7,55 euro andranno
allo Stato, 1,45 euro al produttore e 1 euro al tabaccaio.
Come si può evincere lo Stato interviene in modo deciso sui tabacchi lavorati penalizzandone il consumo con una tassazione che sfiora il 75% del prezzo finale. |