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La
maggior parte delle persone che vogliono provare il gusto di fumare la
pipa, spesso vi rinunciano perché trovano la fumata
sgradevole. Questo accade perché sono stati commessi errori nel
caricarla. Caricare la pipa è forse il momento più complesso e allo
stesso tempo più affascinante per chi ama fumarla. Questo gesto è
un’arte, e richiede lungo tempo e passione per potersi assicurare
una buona e dolce fumata.
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Una
delle tecniche più diffuse, per caricare la pipa, è quella dei
“tre strati” che permette di avere il fornello caricato in modo
compatto dal fondo al bordo, pressando il tabacco in modo sempre più
fitto. Si inizia inserendo il tabacco nel fornello fino a
sovraccaricarlo poi, molto delicatamente, si fa pressione finche il
tabacco non superi la metà del fornello, si ricarica nuovamente, in
modo da superare il bordo, e si fa di nuovo pressione fin quando, il
fornello, non risulterà pieno per i 2/3; infine sovraccaricare di
nuovo il fornello ed esercitare una pressione maggiore.
Completata
l’operazione, il tabacco dovrà risultare elastico al tatto: se non
lo è, la carica è troppo fitta, se il tocco lascia l’impronta, la
carica è troppo lenta, e se una volta accesa la pipa, questa non tira
bene, allora bisogna svuotarla e ripetere l’operazione.
La
pressione da usare sul tabacco caricato, dipende dalla misura del
fornello, dal livello di umidità e dal taglio del tabacco, ma il
tutto diverrà naturale se accompagnato da passione e tempo.
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