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Puntuale,
anzi in anticipo.
Alle
7.50 l'aereo tocca la pista di Orio, le inevitabili pratiche di
sbarco, Piero è già fuori dell'Aereoporto ed alle 8.40 siamo tutti
al Bar di Bonate a pasteggiare a cappuccino e brioche. Piero, Angelo,
Claudio, Cornelio, Doriano, Danilo ed io.
Ore
9, partenza. Ci dividiamo su due macchine; Piero con Claudio e
Doriano, Angelo ed io con Cornelio. Traffico inesistente, tempo in
miglioramento, alle 10 circa sosta rifornimento e munizionamento
tabagico. Una mezz'ora di fumata sul piazzale della stazione di
servizio e poi via, dritti alla meta.
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I
due piloti si lasciano un po' andare ed il viaggio dura meno (molto
meno) del previsto. Ore
11, Casale Monferrato. La via è oscura e Claudio che ci precede
decide di chiedere informazioni ad una rotatoria, blocca un pedone e
la spiegazione va per le lunghe, la fila s'ingrossa e nessuno si
lamenta. A Roma dopo 15 secondi sarebbe partita una salva incrociata
di clacson da crinare i vetri. Recuperate
le informazioni ci inoltriamo nell'abitato e poi ne usciamo dopo avere
superato una fabbrica abbandonata.
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Percorrendo
un brevissimo tratto rettilineo troviamo alla nostra sinistra una
vecchia chiesa diroccata, con il campanile ancora in piedi, nonostante
l'età ed il prolungato abbandono, i soffitti delle navate appaiono
invece crollati, sicuramente a causa del marcire delle travi che li
sostenevano. Ancora una curva e la macchina che ci precede rallenta ed
imbocca un viottolo che sale verso un complesso che ha tutta l'aria di
una fattoria rimodernata.
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