XII° Trofeo Naonis

I° Tappa XXXVI° Campionato Italiano

Pordenone - 20 Maggio 2007

--- Parte Prima ---

Quando esco dal cancello del Condominio sono le 04.50, esattamente l'ora in cui a Ciampino stanno aprendo il check-in del mio volo, imbocco il Raccordo Anulare circa 10 minuti dopo e subito mi rendo conto che, anche se è Domenica mattina ed il Sole sta a malapena facendo capolino dietro i colli, il traffico non è azzerato, c'è ma è scorrevole; procedo tenendo i 90, ho tempo e non mi va di sforzare la povera Tippetemobile, almeno fino a quando, in corrispondenza dell'Uscita 13 Tiburtina, non incappo in una fila di tir che procedono a velocità sostenuta e sono costretto a spingere la vetturetta qualcosa oltre i 140 per evitare di restare intrappolato tra i tir e la lunga sequenza di Uscite ravvicinate che mi aspettano.

Passato il pericolo la lascio dolcemente scendere nuovamente sotto i 100 orari e mi fumo la Gasparini ex Funambolo che tengo sempre nel cassetto della macchina caricata a Borkum 8, ultimi residui della Gara di Madrid. In qualche modo dovrò pure finirlo 'sto tabacco ! Alle 05.20 lascio la macchina nel Parcheggio Alta Quota e salgo sulla navetta; alle 05.50 ho fatto il check-in e superato i varchi di controllo, non resta che attendere le 06.20 per procedere all'imbarco. Quarantasei minuti di volo guastati dagli strepiti di un ragazzino incontrollabile e sono a Treviso, ora non mi resta che fare colazione e dispormi all'attesa dei bergamaschi prevista per le 9.30.

Sono appena le 8, estraggo quindi un libro che tenevo nello zaino da anni senza averne mai sfogliata una pagina, Barcellona Connection, ed inizio la lettura, appena pochi minuti ed un tizio indiano mi si para dinnanzi e comincia a biascicare qualcosa in una lingua più incomprensibile dell'argot parigino, lo guardo in silenzio, il sik stupefatto mi chiede se non parlo inglese. In effetti no, però generalmente lo capisco, avrei voglia di chiedergli se veramente era convinto di avere parlato in inglese ma riparte con la sua cantilena, questa volta a stento capisco che vorrebbe che gli prestassi il telefono per chiamare i suoi amici, faccio finta di non avere di nuovo capito e scuoto la testa come chi sta dicendo: "Sorry, i don't understand", sbuffa e se ne va, riprendo quindi la lettura.  

Sono quasi le dieci quando ricevo la telefonata di Piero e vedo la sua macchina entrare nel parcheggio dell'aeroporto. Adesso comincia la caccia alla meta. Per prima cosa occorre trovare Cordenons, cosa non facilissima visto che nessun cartello lo indica, passiamo dall'abitato di San Quirino, dove finalmente un cartello ci indica la via, ma dopo svariati minuti e chilometri nella piatta pianura friulana ci ritroviamo nuovamente, increduli e stupefatti, al punto di partenza, San Quirino. Blocchiamo una signora in bicicletta che ci indirizza in mezzo alla campagna dove, ancor più increduli che pria, un cartello affisso ad un albero recita Cordenons. 

Questa volta la dritta è giusta e dopo pochi minuti siamo a Cordenons, ora viene la parte finale: trovare il Dream Village. Altro giro altra corsa. Una ragazza in bicicletta ci da le indicazione, ma dopo cinque minuti di cammino cominciamo a pensare di avere sbagliato qualcosa. Ma dopo il Cimitero si doveva andar dritti o svoltare a sinistra. Ma non aveva detto di costeggiarlo? Si ma da destra o da sinistra ? Altra signora altra informazione: laconica. Di là ! Inversione e contro inversione e fermiamo ancora un ragazzo che ci dice: Siete in zona ! Dobbiamo proseguire, incontreremo un cavalcavia, poi una strada molto larga e dopo alcune centinaia di metri un incrocio con il cartello Dream Village. Andiamo ! 

Incontriamo un ponte in pietra dove due macchine insieme non passerebbero e poi una strada che altrove sarebbe una mulattiera e infine l'incrocio e il cartello e dietro l'angolo ... La Stazione Ferroviaria di Los Angeles! Secondo D'Ario abbiamo sbagliato strada da qualche parte e siamo arrivati a Santa Fè oppure a Hollywood e siamo davanti all'ingresso di qualche studios. Edifici bianchi, palme, sole a picco, grande parcheggio pieno di macchine. Sembra davvero la California. Entriamo negli Studios, anche perché fuori il Sole ci ucciderebbe, notiamo subito un tocco di sadismo tantalico. 

Accanto alla porta d'ingresso si trova un portacenere a colonna ed accanto una colonnina con scritto "Vietato fumare accanto alla porta". Ma Allora perché mettere il portacenere proprio lì.   Fatta l'iscrizione e consegnate le pipe per l'nserimento nelle buste sigillate, facciamo un giro ed un po' di chiacchiere con gli altri piparoli, diamo una sbirciata alla sala dove si svolgerà la gara e giunta l'ora riattraversiamo la strada e cambiamo edificio per il pranzo, che avviene nel ristorante del Dream Village, che è separato solamente da un vetro dal ristorante delle piscine, affollato di gente in mutande.

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Marcello Salvi

 

 

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