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Ginevra Parte
Prima |
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Il
viaggio parte esattamente da dove si era concluso quello precedente,
dalla vista aerea della Foce del Tevere, immagine prima ed ultima di
ogni viaggio che preveda un decollo od un atterraggio a Roma. La rotta
per Ginevra all'andata passa tutta sul Tirreno, fino a Genova, poi si
punta su Torino, Aosta, il Monte Bianco ed infine Ginevra. A circa
metà strada tra Roma e Genova si intravede nel celeste del mare
quello scoglio sperduto che è Montecristo ed una scia bianca fa
capire che una qualche imbarcazione lo sta raggiungendo.
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Dopo
l'apparizione dell'Aeroporto di Genova sotto le nostre ali torna la
terraferma, il Monferrato e Torino che appare perfettamente
mimetizzata nella prima pianura Padana se non fosse per il riflesso
del Sole sul Po e per l'ombra lunga della Mole, subito dopo arrivano
le montagne, bianche e lucenti, qualche migliaio di metri sotto di
noi si intravede un aereo che procede in direzione opposta e dopo
pochi minuti appare la vetta del Monte Bianco, interamente ricoperta
di neve, massiccia ed imponente. Da adesso a Ginevra sono poco più
di dieci minuti, la discesa è già iniziata.
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L'Aeroporto
di Ginevra è molto singolari, difatti gli attracchi degli aerei altro
non sono che delle costruzioni in vetro che spuntano dalla pista, una
volta scesi dall'aereo bisogna percorrere una lunga serie di corridoio
a tapis roulant per sottopassare le piste e guadagnare l'Aeroporto
vero e proprio, che non è molto grande, ma incasinatissimo
soprattutto dai carrelli per trasportare gli sci che vengono portati
fin sotto i check-in e poi spinti a mano attraverso le hall fino alle
stive degli aerei. Dall'Aeroporto si passa facilmente alla Stazione
Ferroviaria interna da dove partono treni per tutta la Svizzera, la
cosa interessante è che il tragitto dall'Aeroporto a Ginevra è di
soli 4 minuti !
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La
Gare Cornavin come aspetto esterno sia dell'edificio che della piazza
mi ricorda sempre in qualche modo la Stazione di Padova. La scelta di
bus e tram è vasta ma è molto più semplice andare a piedi, le
distanze sono minime. Ci vuole un po' ad attraversare perché i
semafori sono molti e gli Svizzeri non passano con il rosso neppure se
non si vedono macchine per chilometri e a me di essere l'unico scemo
non va, anche se per via del cappello del Paris Saint Germain potrei
essere scambiato per un francese.
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La
prima strada che si incontra dall'altra parte della piazza è la Rue
du Mont Blanc, uno stradone pedonale che inizia uscendo dal centro
commerciale sotterraneo della Gare Cornavin e va a finire sul Lago
Lemano qualche centinaio di metri dalla Piazza. L'intera strada
è un trionfo di negozi di orologi a cucù e coltellini, una vera
orgia di lame ed ingranaggi. L'ultimo tratto non è più pedonale e
sulla sinistra si trova l'edificio neoclassico delle Poste Centrali,
dove sul cornicione a lettere dorate spicca anche la parola ITALIE.
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La
mia prima metà si trova al termine di questa strada, appena prima che
si trasformi nel ponte che scavalca un ramo del Lago.
Tabac
Rhein - Rue du Mont Blanc 1
Molto
bella come tabaccheria ma sicuramente non fornita come si vorrebbe far
credere, sia per i tabacchi che per le pipe, molti humidor,
soprattutto per sigari ma veramente poco di interessante in generale.
Proseguo la mia camminata perché dall'altra parte del ponte mi
aspetta Davidoff !
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Il
Ponte du Mont Blanch che attraversa questo pezzo di acqua balla,
sappiatelo prima, ad ogni passaggio di bus o camion la struttura
sobbalza e le connessioni tra i lastroni che lo compongono si
assestano, il ponte e guardato da due vigilanti che redarguiscono con
decisione chi sorprendono ad attraversarlo in sella alla bicicletta
invece che conducendo la bicicletta a mano, la vista della riva
opposta, piena di piccole imbarcazioni da diporto dà più l'idea di
una porticciolo della costa ligure che di un pezzo di lago in mezzo
alle montagne.
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Marcello Salvi
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