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Restauro Dunhill
Bruyere gr. 4 di
Gian Maria Gamboni |
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Questa
volta vorrei partire dal recupero della pipa in oggetto, messa
molto male.
Le punzonature non sono perfettamente visibili ed evinco, oltre
alla scritta dunhill bruyere, un 60.
Dall'altro lato è visibile il made in england e il numero dopo la
d, che suppongo essere un 9, più avanti il classico 4A con il
numero circoscritto.
Le misure sono:
Peso: 30gr
Lunghezza: 140mm
Altezza fornello: 45mm
Larghezza testa: 3mm
Foro (rialesato): 215mm |
Il
bocchino, a parte la rozza scartavetratura, non presentava il
classico segno dei denti, ne era eccessivamente consumato. La
testa era completamente bruciata, con la radica visibilmente
erosa. Inoltre la crosta era qualcosa di veramente spesso,
nell'ordine dei 7-8mm. Mi chiedo come si faccia a ridurre una pipa
in queste condizioni. Con
un coltello ho iniziato a togliere il più possibile la crosta
immonda, fino ad ottenere un buco sufficientemente largo per
introdurre la fresettina con la quale ho portato quasi a legno
l'interno del fornello che fortunatamente non presentava
bruciature. |
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Il
problema era la testa completamente deformata, erosa dalla
combustione, con scalfitture esterne sul bordo del fornello. Ho
proceduto a sbassare il fornello di circa 1mm per togliere la
parte completamente bruciata e poi è iniziata la fase di
rimodellazione della testa. Con la carta da 80mm ho assottigliato
le pareti il minimo indispensabile per ridare forma circolare
all'insieme. Con la 400 da carrozziere ho tolto il più possibile
gli sgraffi sul cannello e poi ho raccordato con la testa già
ripristinata. Con la 320 e la 1200 ho rifinito il tutto. Il
bocchino è stato semplicemente risagomato con la 80, rifinito e
allineato al cannello con la solita 400 da carrozziere e poi con
la 1200. |
Per
finire la pipa è stata preparata con la pasta marrone da
carrozziere montata su un disco di cotone, lucidata con la pasta
per metalli azzurra e cerata a carnauba. Il bocchino e il
cannello, ovviamente, sono stati disinfettati con un gel
battericida. Purtroppo a lavoro quasi ultimato, ho avuto la
sbadataggine di serrare in modo sbagliato il cannello in morsa,
causandone l'immediata micro-crepatura per circa 6-7 mm a partire
dall'innesto del bocchino. |
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Non
credo che questo inconveniente potrà causare la rottura della
pipa, ma tuttavia, per sicurezza, provvederò a ridurre al tornio
di un decimo di millimetro l'innesto in ebanite per ridurre al
minimo lo sforzo da dilatazione termica. Se poi in futuro la
frattura dovesse estendersi, inserirò (aimè) una veretta a
rinforzo: mea culpa!
Ecco
di seguito alcune immagini della pipa a lavoro ultimato. Inizierò
a fumarla quanto prima: vista la rocciosità della crosta non
credo che vi siano batteri superstiti, in ogni modo aspetterò
ancora un po' l'azione del gel battericida. |
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