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Il
Viale dell'Orologio |
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Una data storica: il 12 luglio 1903. Dopo una trattativa decennale e una complessa vicenda giudiziaria,
il Comune di Roma apriva al pubblico Villa Borghese, oltre un anno
dopo l'apertura della Galleria Borghese da parte dello Stato. Era la
vittoria dei principi di tutela e conservazione dei beni
storico-ambientali sugli interessi della speculazione edilizia che
avevano già distrutto tante ville nobiliari, ad esempio la Villa
Ludovisi di cui ci restano solamente alcuni mascheroni riciclati sulle
mura di Roma. L'apertura della Villa
consentì l'acquisizione di un patrimonio senza pari: 80 ettari
di parco, 35 fontane, 15 edifici minori, 14 piccole fabbriche, 10
monumenti e un gran numero di sculture di pregio, memoria della
collezione del cardinale Scipione Borghese. Nell'immensità
di Villa Borghese, grande come appena detto 80 ettari nel cuore di
Roma, un posto a parte lo assumono quei cento metri scarsi che vanno
sotto il nome di Viale dell'Orologio, posizionato a ridosso della
Casina Valadier e della Terrazza del Pincio dove si concentrato
l'Orologio ad Acqua, gli Impianti ATAC degli Ascensori ed il Monumento
a Enrico Toti.
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Gli
Orologi ad Acqua, affascinanti ed artificiose macchine del tempo
create quasi esclusivamente nella seconda metà del 1800 da Padre
Giovanni Battista Embriaco, che solo a Roma produsse ben tre
orologi ad acqua, uno collocato al Pincio, Villa Borghese e via del
Gesù a Palazzo Berardi. Nel 1867 inventò l'idrocronometro,
un orologio, nel quale l'acqua, riempiendo alternativamente
due bacinelle, serve a caricare il movimento e la suoneria dei
quarti e delle ore con un movimento a cricchetto e successivamente
trasla la forza accumulata sui treni di ruotismi che muovono il
pendolo. Uno di questi orologi, il cui solo inconveniente è che con
il gelo non funzionano, venne posto sul Pincio (1872), un altro nel
cortile dei Ministero delle Finanze e un terzo nel cortile di
Palazzo Berardi a Roma. Altri, da tavolo, ancora si trovano presso
privati e presso l'orologeria Bedetti e Bandiera a Roma. L'Embriaco
costruì pure un orologio notturno, il quale, ogni mezzo minuto,
dava lievissimi colpi abbastanza chiari per indicare l'ora e pure
tanto leggeri da non disturbare il sonno. |
L'Embriaco
inventò pure freni automatici, macchine pantelegrafiche, strumenti
per la lavorazione dei metalli e infine si accostò pure ai problemi
della navigazione aerea. Nel 1894 venne chiamato a dare il suo
parere sul pianisferologio farnesiano del Faccini. L'Embriaco, per i
suoi meriti nel campo religioso, venne elevato al grado di
Governatore della provincia domenicana. Morì a Roma il 6 marzo
1903. Purtroppo da diverso tempo l'Orologio di Villa Borghese è
fuori servizio, vandali hanno difatti ritenuto divertente prenderlo
a sassate distruggendone tutti i meccanismi realizzati in vetro. Al
momento il cuore della macchina si trova in restauro presso
l'Officina della Scuola di Orologeria di Roma.
Aggiornamento
del 29 Giugno 2007 - Oggi alle Ore 12, dopo lunghi anni di restauro
è stato riattivato l'Orologio ad Acqua.
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Nel
1924 in preparazione dell'anno Santo del 1925 fu realizzato un
impianto di sollevamento che permetteva di risalire verso il Pincio
evitando le lunghe e tortuose scalinate, servendosi di due Ascensori
elettrici (nella foto a sinistra la Torre realizzata lungo le mura
per accogliere l'impianto), nel 1926, in concomitanza con la
realizzazione della linea tranviaria che percorreva il Viale del
Muro Torto da Piazzale Flaminio a Porta Pia, la gestione degli
Ascensori fu trasferita all'ATAC, l'Azienda di Trasporto Pubblico
del Comune di Roma. Il Servizio fu effettuato regolarmente fino al
1959 quando una furia modernizzatrice portò a disinstallare tutte
le linee di tram e di filobus sostituendolo con bus a gasolio,
l'allargamento delle carreggiate rese impossibile l'effettuazione di
fermate lungo il Muro Torto, trasformato in strada a scorrimento
veloce, conseguentemente il raggiungimento dell'accesso agli
Ascensori divenne impossibile e vennero chiusi e l'intera struttura
abbandonata al degrado. |
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Il
Viale dell'Orologio si conclude con il Monumento ad Enrico Toti,
caduto a Monfalcone il 6 Agosto del 1916 scagliando la sua stampella
contro il nemico, opera di Arturo Dazzi, curiosamente il Toti sembra
lanciare la sua stampella proprio in direzione dell'Orologio ad
Acqua. A lui fu dedicato il primo sottomarino costruito in Italia
dopo la Seconda Guerra Mondiale, quel Toti divenuto famoso per
essere stato portato a spasso per le vie di Milano a bordo di enormi
camion. |
Marcello Salvi
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