Da
sotto Porta del Popolo, la Piazza appare all’improvviso. E ancora,
dopo 39 anni, ogni volta, mi emoziona. Uno sguardo veloce alla
scalinata a sinistra, quella di Santa Maria del Popolo, gremita di
turisti; attratti, più che da fedele richiamo, da Caravaggesche
bellezze.
Tiro dritto.. un pensiero a "quei due" della Targa in alto
a destra, che proprio in quel punto persero, come me, la testa, per
colpa di una "transalpina dal cuore d'acciaio". Io per una
scollatura, e loro.. scollati. Proprio in mezzo alla piazza, dove i
nasi puntano in alto, la tiro fuori.
Ecco, inizia, scientificamente, la liturgia della Musicò.
Col tempo, imparerò a frenare l’angolo della bocca che sale,
involontario, in un sorriso di soddisfazione. Per ora, lo lascio
fare. Dribblo i passanti. Perché vanno quasi sempre tutti dalla
parte opposta alla mia? Proprio all’inizio del Corso la porto alla
bocca. Ancora dorme.
Qualcuno mi guarda strano i più non ci fan caso e allora tiro, tiro
così, senza tabacco in corpore, primo sussurro di una dolce
sveglia.
Quanta fretta intorno.
A Largo Goldoni, crocevia del mondo, mi fermo. M’appoggio al muro.
Il primo pizzico di tabacco scende a riempire il pozzo del fornello,
il primo sguardo a Trinità dei Monti scende a riempire il pozzo del
mio cuore.. fiume di teste fluttuanti, ondeggiano, internazionale
fiume… “Ammazza quanti semo!” .. ripenso sempre.
Riparto, purtroppo più velocemente di quanto vorrei. La meta è
ancora lontana e la voglia di fumare sale. La sento sbadigliare
ancora insonnolita, ma ormai ha capito, oggi è il suo giorno.
La Rinascente aspetta il suo secondo pizzico e in quella vetrinona,
solo il profilo di lei rifletto, con finta indifferenza.
Attraversarpigiando raggiungo la Galleria Colonna o come dicono ora,
Galleria Sordi… “Alberto’.. co’ tutto l’affetto che te
vojo, ancora nun m’abituo a ‘sto nome novo”. E.. mentre il
terzo pizzico scende .. ecco un altro pipat(t)ore sbuca tra la
folla. Caso? Noo, col tempo ho imparato di no.
Continuo.. la Billiard spara dritta in bocca, come una bacchetta da
rabdomante ha fiutato l’aria, sa’ dove andare e si fa strada tra
la gente e “Toh’” .. “un altro piparolo.. è zona!”
Un cenno d’intesa senza movimenti, uno sguardo di complicità,
come quei due famosi carbonari della Targa di prima. “Forse,
magari, chissà se è uno di quelli del forum.. chissà se pure lui
ci scrive, lo legge.. “ e intanto le viette si stringono, la luce
del sole penetra silente, con discrezione li dietro. E pensare che
pochi metri più in la, affogati in acqua e luce, migliaia di
insaccati turisti tirano, speranzosi, monetine.
Mi infilo veloce, come a fuggire da quella fiumana umana,
nell’antro di Giorgio, e mentre sospiro. rilassandomi, mi trovo a
sussurare: “Te sei svejata!”
Mi lascio avvolgere da parole amiche, tra poco, lo svedese,
illuminerà la fine del viaggio.