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The
Bianchino Pipes |
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Da
tempo ne sentivo parlare alla fine per curiosità l’ho acquistata,
la pipa è in sostanza un barilotto di legno cavo chiuso
all’estremità inferiore da una reticella che, diversamente da
quanto si legge nella pubblicità, non è per nulla rimuovibile per
la pulizia, nella parte esterna il legno non ha praticamente
venature e sono anche presenti due belle stuccature, fatte anche
male, la mia è il modello “The Harrow”. Il tappo che chiude la
parte superiore è fornito di una guarnizione in sughero per la
tenuta sulla pipa e riporta incisa nella parte superiore la scritta
in corsivo Bianchino e sul bordo l’inquietante scritta ITALY. |
Il
bocchino è di un materiale indefinibile, sicuramente né ebanite ne
acrilico, molto probabilmente plastica e neppure di ottima qualità.
La parte smontabile è comunque ben rifinita ed a coda di pesce, ben
fatto l’innesto che diversamente da quanto accade di solito
presenta regolarità sui 360 gradi, difatti girando il bocchino esso
rimarrà sempre perfettamente centrato al corpo innestato nella
pipa. Il pezzo inamovibile inserito nella pipa lascia invece molto a
desiderare, si vede che stato stampato e le due valve dello stampo
non erano perfettamente allineate, di conseguenza si nota
chiaramente lo scalino e le rondelle sono disallineate, come se non
bastasse i segni della colata sono stati malamente rimossi a colpi
di lima, evidentissimi. Annusando il fornello si ha la netta
impressione di avere appena aperto l’anta di un armadio nuovo in
un negozio di mobili. |
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La
pipa è comunque nel suo insieme leggera (36,4 gr) e ben bilanciata.
La dotazione di serie comprende un pigino fatto in sostanza con uno
stuzzicadenti alla cui estremità è stato appiccicato alla meno
peggio un pezzo di bamboo cilindrico, pesantissimamente laccato.
Passiamo alla prova dei fatti. Caricare la pipa è estremamente
semplice visto che a seguire le istruzioni la combustione dovrebbe
essere regolare indipendentemente dalla bontà della carica, quindi
la riempio fino all’orlo senza premere eccessivamente il tabacco,
come da istruzioni e metto il coperchio, la quantità di tabacco
accolta è di 4,5 gr. |
L’accensione
non è così semplice come si vuol far credere, complice soprattutto
il fatto che accendere una pipa dal basso è cosa assolutamente
nuova ed anche visivamente non semplice, comunque alla fine si
accende. Mi accorgo subito che la pipa necessità di un mantice per
essere fumata, ma la colpa è mia, difatti l’ho caricata tutta
senza far caso al fatto che il bocchino si innesta poco sopra la metà
del fornello e dunque il tabacco non andrebbe messo oltre questa
soglia, sia per lasciare una camera d’aria al fumo (sopra c’è
il tappo a chiudere il tutto) sia per permettere al condotto
dell’aria di aspirare bene il fumo. Comunque la fumata procede
senza particolari intoppi, dopo la prima metà, quando il livello
del tabacco è sceso il tiraggio diviene facilissimo e la pipa rende
bene. La fumata è asciutta e gradevole, anche se il gusto risente
del pesante trattamento interno del fornello, bisognerà insistere e
vedere nelle prossime fumate quando detto trattamento sarà stato
asportato. Dopo un’ora e dieci decido di averne abbastanza e
svuoto, di tabacco ne è rimasto poco ma soprattutto quello bruciato
non è ridotto completamente in cenere, probabilmente il tutto è
dovuto all’eccessiva carica da me fatta.
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In
definitiva il giudizio non è negativo ma va aggiustato con
l’esperienza, difatti non è una pipa che si carica e si fuma
normalmente ed è necessario testarla ulteriormente affinando la
tecnica per rendersi conto della sua effettiva validità. |
Comunque
come pipa da passeggio mi pare adatta, non pesa in bocca e l’uso
non indispensabile del pigino rende la fumata in cammino più
spensierata, inoltre la pipa non scalda per nulla. |
Marcello
Salvi
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